La strada che da Imola conduceva a Casola Canina superava un torrente di nome Correcchio che, nelle stagioni piovose, usciva dagli argini e inondava le zone circostanti, tanto da rompere spesso il ponte di legno che in quel punto lo sovrastava e da dare alla zona il nome di PONTE ROTTO già fin dal 1100.
La tradizione racconta che nei primi decenni del 1500 alla famiglia Ghini, della zona, scomparve l’ Immagine della Madonna che aveva appesa sopra il pozzo. Pensando a un furto non si fece ricerca dell’Immagine.
Dopo vari anni, svuotando il pozzo per ripulirlo, si ritrovò l’Immagine intatta e integra in ogni sua parte nonostante fosse di scagliola. Il fatto apparve subito prodigioso e l’Immagine fu appesa a un albero sulla sinistra del Correcchio vicino al ponte che, a causa della sua precarietà, spesso era causa di incidenti anche gravi.
Subito si avvertirono i benefici di Maria poiché non vi furono più danni nei nuovi incidenti e la popolazione eresse un pilastrino vicino al ponte con la nicchia per l’Immagine della Madonna. Una Immagine semplice e povera, tutta bianca, poiché è di scagliola, un rettangolo di cm. 26x20 con interno all’ovale inscritto la figura intera della Madonna con le mani giunte e lo sguardo verso l’alto e contornata da otto angioletti musicanti e coronata da cinque volti di angeli. E’ certo opera dell’inizio del XVI secolo.
Nel 1579 nella città di Imola e poi nelle campagne si diffuse un morbo contagioso gravissimo e mortale chiamato” male del mattone” che ha causato molti decessi. La popolazione, che aveva instaurato un rapporto devoto e fiducioso con la Madonnina del Ponte Rotto, ricorse al suo aiuto e tutta la zona venne preservata da quel male e da altre calamità con molti fatti miracolosi riconosciuti da tre valenti teologi.
Quanto avveniva di prodigioso indusse a cambiare il nome della località in Ponte Santo e nel 1581, l’otto di maggio, in Consiglio Comunale si prese la decisione di costruirvi una Chiesa